
AI come alleato della sostenibilità o rischio per l'ambiente e per il mondo del lavoro?
Il 3° Forum Multistakeholder di Cassa Depositi e Prestiti, ha riunito esperti, istituzioni e imprese per esplorare un tema sempre più rilevante: il ruolo dell'innovazione nella transizione sostenibile.
Tra le questioni più dibattute, l'impatto dell'Intelligenza Artificiale sulla nostra quotidianità professionale e non. In particolare
Durante l'evento, durante l'evento è stata presentata la ricerca condotta da BVA Doxa che ha offerto spunti interessanti sulla percezione dell’AI in italia.
Cosa ci dicono i dati?
L'AI è già parte integrante della nostra quotidianità: il 72% dei giovani la utilizza regolarmente, in media tre volte a settimana. Tuttavia, cresce anche la preoccupazione per il suo impatto ambientale: il 15% degli under 35 ritiene che l’AI abbia un effetto negativo sull’ecosistema, un dato in aumento rispetto al 2023 e destinato a crescere in futuro.
Mentre l’AI è vista come uno strumento di progresso e innovazione, il suo consumo energetico e il peso delle infrastrutture digitali sollevano interrogativi sulla sua effettiva sostenibilità.
L’industria dell’AI potrebbe presto assorbire oltre il 3% dell'energia globale, superando interi settori industriali. Il 68% degli under 35 crede che l’AI possa contribuire a ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse, ma affinché questo avvenga, è necessario integrare la sostenibilità nei processi di sviluppo tecnologico fin dalle prime fasi: ottimizzazione degli algoritmi, sviluppo di modelli meno energivori e investimenti in data center alimentati da fonti rinnovabili.
L’automazione alimentata dall’AI solleva anche questioni cruciali sul futuro del lavoro. In particolare la ricerca mostra come il 77% delle donne e il 69% degli uomini teme che l’AI possa minacciare il proprio futuro occupazionale a causa della riduzione di posti di lavoro.
Alcuni settori sono più a rischio, come customer service, analisi dati e back-office. Tuttavia, emergono nuove opportunità in campi come la gestione dei big data, l’energia rinnovabile e l’ottimizzazione della supply chain sostenibile. Ad ogni modo quello dell’AI, non può più essere considerato un trend, ma piuttosto un fenomeno sempre più rilevante nella quotidianità di professionisti e ragazzi.
Ad oggi infatti il 64% dei giovani intervistati utilizza l'AI per studio e apprendimento, segno che la tecnologia può diventare una leva per la formazione e la crescita professionale passando da minaccia ad opportunità.
Dunque, è essenziale investire in trasparenza, etica e regolamentazione, affinando algoritmi che garantiscano equità e accesso alle informazioni senza creare nuove disuguaglianze digitali.
I principi ESG devono diventare una guida per lo sviluppo dell’AI, orientando le aziende verso pratiche responsabili e modelli di business sostenibili.
Basso impatto, consapevolezza e responsabilità.
Non si tratta di dire "AI sì o no", ma di rispondere alla domanda: "Come vogliamo usarla?"
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